Hedione in profumeria: la dea della voluttà mi ha fatto l’occhiolino

Comunemente conosciuto con il nome di “Hedione”, questo composto aromatico viene utilizzato per ricreare il profumo ammaliante e seduttivo del mix tra gelsomino, magnolia, caprifoglio, con sfumature limonose e verdi. Classificato come floreale bianco può risultare agrumato ma anche denso e burroso; riprende la parte più fresca e ariosa del gelsomino e solitamente si trova nelle note di cuore della piramide olfattiva.

L’Hedione, detto anche Kharismal o Dihidrojasmonato di metile, è un estere che si trova in natura nell’assoluta di gelsomino. Questa molecola fu scoperta negli anni ’50 mentre si studiava proprio la composizione chimica dell’assoluta di gelsomino, e da qui in poi iniziò ad essere utilizzata nelle basi in concentrazioni molto basse. Negli anni ’60 Firmenich la sviluppò per la prima volta e nel 1966 conobbe il suo primo vero successo su larga scala in Eau Sauvage di Dior, fragranza assolutamente iconica, in cui fu inserita al 2% da Edmond Roudnitska per creare l’effetto di gelsomino verde in una fragranza pensata per l’utenza maschile.

Cito testualmente il nostro amico waelpaintsbynose : “È un odore etereo, una di quelle molecole che dona un’aura al profumo ma che non si riesce a individuare singolarmente perché non ha un carattere. Ormai nella profumeria moderna hedione e iso e super sono usati entrambi come “filler” in quantità super mega iper alte; alcune formule di profumi (anche di nicchia) ne vantano anche il 20% della formulazione. Ma questa molecola non riuscirà mai ad essere usata al posto del gelsomino nelle composizioni perché non ha un odore caratteristico, se non ci sono i naturali ci saranno sempre degli accordi in cui sarà sicuramente parte l’Hedione.

Le principali molecole per ricreare l’odore di gelsomino sono l’acetate di benzile, alcol di feniletile, linaloolo, e la cosa più importante è l’indolo che sa di feci ma che è molto importante nella composizione di gelsomino.”

L’Hedione standard ha dentro una miscela di due isomeri: Trans-Hedione e Cis-Hedione in rapporto 9:1.

Poi c’è l’Hedione HC (High-Cis), in cui il 75% della miscela è data dall’isomero Cis, più pregiato rispetto al Trans perché ha un odore più potente e gradevole. L’Hedione HC è più floreale, più “petaloso”.

Hedione e Kharismal hanno odore simile e si usano come sinonimi ma non sono la stessa cosa: il Kharismal ha quell’isomero Cis che ci piace al 60% quindi è più presente nella formulazione rispetto all’hedione standard.

L’Hedione in profumeria conferisce luminosità: inserito nelle composizioni floreali può arricchire il gelsomino, può dare più struttura ed importanza alla rosa, può rendere più effervescenti le note citriche, e può tornare utile anche per creare note fruttate come fico, albicocca, pesca, ed i più esotici mango e papaya.

Chiaramente questa molecola sintetica è molto meno costosa dell’assoluta naturale di gelsomino, il che la rende molto interessante in termini di costi di produzione.

Ma mantenere alte le percentuali di materia prima naturale è più onesto rispetto ad usare sintetici?

Io l’ho pensato. Sicuramente nel mio caso avviene perché mi lascio guidare dal mio pollicione verde e dal mio amore per la vita vegetale (ricordiamoci che io sono quella che da bambina si fabbricava i profumi pestando le foglie delle piante aromatiche raccolte nell’orto della nonna, l’ho raccontato nel podcast di Fragranzami!).

Deve esserci qualche principio particolare per cui siamo portati a pensarlo, come se la materia prima naturale fosse “vera” e romantica mentre quella sintetica “falsa” e bugiarda, quasi sleale nei confronti di ciò che vuole riprodurre, come se ci fosse dietro una fregatura.

Ma a differenza di quanto accade ai puristi del genere naturale, non mi è assolutamente difficile accettare e poter eventualmente riconoscere che con l’utilizzo di molecole sintetiche i risultati al naso possano essere anche più soddisfacenti. Nel caso dell’hedione in profumeria, è molto difficile fare distinzioni quando un brand non dichiara in modo specifico la natura delle materie prime con cui ha lavorato in una composizione. Per questo a me viene da pensare che nella stragrande maggioranza dei casi quando in piramide vedo dichiarato un gelsomino o un mix di fiori bianchi, ci troviamo in realtà in presenza di Kharismal. Vorrei azzardare che potremmo esserlo ogni volta che non avvertiamo le parti più pesanti, animali e anche indoliche, che caratterizzano spesso questa tipolgia di fiori e che sono sicuramente più distinguibili nelle estrazioni naturali.

E forse è proprio per questo che una molecola sintetizzata può sembrarci meno sincera in ciò che racconta. Ma più che una truffa, io la vedo come una caratteristica; una specialità.

Ma perchè ho approfondito questa molecola odorosa?

Semplice, perché sono una bimba dell’Hedione.

Eh sì, perché sono fermamente convinta di essere vittima del suo effetto seduttore e persuasivo: non sono assolutamente immune al suo fascino, devo essere onesta con me stessa e dire che mi piace tanto!

Ed i motivi, andando a mettere il dito nella marmellata, possono essere vari ed esulare dal mero gusto olfattivo personale.

È stato infatti dimostrato che l’Hedione in profumeria può avere effetto positivo sull’umore e sulle emozioni: può contribuire ad aumentare la concentrazione e la chiarezza mentale, e a quanto pare può anche essere in grado di migliorare le prestazioni cognitive. Tanta roba! Non credi anche tu?

Ma la cosa più stuzzicante da sapere è che secondo un gruppo di ricercatori della Ruhr-Universität di Bochum in Germania, l’Hedione sembra avere un effetto particolare sulle donne. Grazie all’osservazione dell’attività cerebrale dei soggetti esposti alla molecola, si è capito che questa sostanza è in grado di accendere le aree del sistema limbico, proprio quelle responsabili delle emozioni, della memoria e della motivazione.

L’hedione in profumeria è risultato in grado di attivare l’area dell’ipotalamo responsabile del rilascio di ormoni sessuali in tutto il corpo, e questo accade perché lo recepiamo attivando proprio i recettori dei feromoni. Si può dire quindi che generi schemi di attivazione sesso-specifici nel cervello. Ed è stato proprio per questa peculiarità che Firmenich ha brevettato la molecola con questo nome, ispirandosi a quello di Hedoné, la bellissima dea greca della voluttà e della sensualità, figlia di Eros e Psyche, personificazione del piacere e del desiderio. Io per prima mi sento più affascinante e più sicura di me quando indosso fragranze che la contengono!

Quindi possiamo affermare che questo composto in tal senso funzioni, ma funzioni davvero. Non come quei profumi ai fermomoni di Amazon che promettono di farti rimorchiare e di sfoggiare una “mirabilante sessualità” (è una citazione di Giacomo 😂 se ti va puoi approfondire l’articolo!).

Ecco svelato l’arcano per cui non riesco mai a resistere a certe fragranze, che continuano a conquistarmi e ad avere un posto speciale nella mia vita, nel tempo.

Sei fragranze "hedioniche" che amo

Per tutte la tasche!

Nella collezione The Carnal Blends di Initio Parfums Privé tutte le fragranze contengono Hedione e puntano proprio alla seduzione. Atomic Rose per me è stato l’apripista della passione olfattiva (fatalità!) e quando lo indosso mi sento una stronzetta irresistibile. Ora capisco meglio il perché! La combinazione hedione+rosa crea uno stile unico e provocante.

Non avrei mai pensato che l’Eau d’Orange Verte di Hermès contenesse Hedione. Nella sua versione del 1979 è dichiarato del gelsomino in piramide, ma chissà se quella attuale di Ellena lo include o meno… Non lo saprò mai, ma cado serenamente nel tranello anche stavolta perché questa fragranza mi piace un botto. E su pelle maschile mi fa impazzire!

Cap Neroli di Nicolai Parfumeur Createur mi ha conquistata non solo per la freschezza della menta che io adoro sempre, ma anche perché neroli e fiori d’arancio si ammorbidiscono un sacco perché vengono proprio avvolti dalle curve di un gelsomino completamente spogliato delle sue parti indoliche. Lo trovo davvero luminosissimo e molto adatto alla stagione estiva.

Paradiso Azzurro di Roberto Cavalli è con me dal 2016, e fa parte di quelle fragranze che mi fanno sentire un po’ chic e magari anche meno sbarazzina. Sono convinta che l’Hedione dia il suo contributo anche stavolta ed aiuti moltissimo a riprodurre un gelsomino arioso che, accompagnato al verde del cipresso risulta meno penetrante, meno narcotico, poco impegnativo ma comunque presente.

Devo concordare con chi dice di percepire un trionfo di fiori bianchi piuttosto che una tuberosa spinta come suggerirebbe invece la piramide di Rouge Malachite, collezione Armani Privé. Una fragranza carnale nel migliore dei modi, è da indossare quando vuoi sentirti una bomba sexy e sofisticata, morbida e sinuosa. Trasuda una sensualità elegante, una femminilità più calda e ambrata.

Spezzo non una, ma dieci lance a favore di un low cost che ormai fa parte della storia delle affezionate Avon: nato dalle mani di Olivier Cresp, Today è un piccolo lusso da concedersi quando il budget scarseggia. Floreale bianco “poca spesa massima resa”, appaga i nasi nostalgici degli anni ’90 e primi 2000. Occhio all’overspray, il suo minuscolo prezzo nasconde una potenza estrema!

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