Il latte in profumeria: una storia morbida e cremosa

Guarda che il latte in profumeria non è quella novità avanguardistica che potremmo immaginare.

È una nota tornata di recente alle luci della ribalta grazie al successo di Bianco Latte di Giardini di Toscana ma la sua storia si intreccia a quella della profumeria da moltissimi secoli.

Pensa ad esempio a come nell’antichità, i greci mescolassero il latte agli oli essenziali per creare unguenti e fragranze rilassanti. Oppure a come gli antichi egizi miscelassero il latte d’asina con oli e resine per creare balsami profumati da usare nei riti funebri.

Chi scrive purtroppo non è uno storico e non è neanche mai andato bene con le date, a scuola. Per questo mi focalizzerò soltanto sulla profumeria contemporanea ed attraverso un excursus che parte dagli anni 90 dello scorso secolo, per capire insieme a te quali siano le tappe fondamentali, i pionieri, i creatori e le creazioni che hanno fatto la storia del latte nella profumeria moderna.

il latte in profumeria: i pionieri

Diesel: un latte soltanto evocativo

Il primo latte di cui ho memoria è quello di Diesel che nel 1997, col suo Plus Plus Feminine crea una fragranza morbida e rotonda, venduta in un pack davvero iconico e divertente. Non ti aspettare gli accordi realistici di Hilde Soliani però: qui il latte, firmato da Nathalie Feisthauer è soltanto un’evocazione utile a donare inedite cremosità e morbidezza ad un dolcione vanigliato in pieno trend ’90.

Diverse interpretazioni del latte in profumeria verso la fine degli anni '90.

Dall’Italia al Giappone, un anno dopo, per Le Feu d’Issey di Issey Miyake (1998), il primo latte senza vaniglia che io ricordi, una piccola rivoluzione firmata Jacques Cavallier-Belletrud. Una fragranza innovativa, dal forte impatto avanguardistico (superiore forse anche al suo successo commerciale), che coincide con il primissimo avvicinamento della profumeria moderna all’aspetto più cagliato del latte, quello acidulo e quasi realistico, ottenuto dalla dissonanza tra legni cremosi e note inaspettate di coriandolo, anice, rosa e frutta molto matura.

Un vero e proprio cappuccino è invece quello che ci offre Maurice Roucel che nel 1999 interpreta per Rochas il suo Rochas Man dove un accordo latteo, cremoso ed ai limiti del gourmand, si mischiava elegante alle note di caffé, lavanda e legno di sandalo. 

Degna di nota anche l’interpretazione di latte ariosa ed evocativa che crea Alberto Morillas in Oxygene di Lanvin nel 2000. Una composizione ariosa e lattonica dove un accordo latte pulito, cremoso e trasparente, per nulla gourmand, viene reso piccante dal pepe e polveroso dall’iris.

Matin Calin: il primo profumo che sa davvero di latte.

è il 1999 quando Comptoir Sud Pacifique decide di alzare di un bel po’ l’asticella del gourmand creando Matin Câlin: una composizione artistica e difficile che senza tanti compromessi ricrea non il profumo ma l’odore pungente del latte appena bollito, sul punto di cagliare.  Zucchero, latte e caramello, vaniglia e legno di sandalo per una fragranza dolce, aspra ed aldeidata.

Eloquente notare come il profumo preferito di Jacques Lions, creatore della fragranza insieme a Claude Broggi, fosse Angel: il primo profumo gourmand della storia, artefice della rivoluzione dolce di cui abbiamo già parlato in passato.

Nostra signora del latte

Hilde Soliani ha dedicato uno studio intenso e approfondito alla nota di latte in profumeria. L’ha esplorato in tutte le sue sfumature, azzardando anche abbinamenti arditi ed innovativi. La queen del gourmand (anche se sarebbe meglio dire gourmet, come ci fa notare nella sua intervista integrale che trovi a questo link) è davvero il punto di riferimento italiano quando parliamo di questa nota.

Nello spezzone di intervista che trovi qui, Hilde ci racconta di alcune delle sue fragranze al latte preferite. Ti lasciamo di seguito anche una lista con tutte le sue sperimentazioni lattee:

  • Latte Freddo (latte cagliato e realistico)
  • Verginità (latte e sapone di marsiglia)
  • Crema di latte (un latte cremoso e vanigliato)
  • Hot Milk (latte e peperoncino piccante)
  • Buon pranzo (burro e pepe)
  • Leramoon (latte e agrifoglio)
  • Buonanotte (latte e gelsomino)
  • Amore (latte e rosa)
  • MMM (burrata, incenso e basilico)
  • Bacio (latte e arancia)
  • Drink menta (latte e menta)
  • Miss Tranchant (burro e ostriche)

Il profilo olfattivo del latte

Il latte presenta un profilo olfattivo delicato e complesso, caratterizzato da note dolci, cremose, e talvolta leggermente animali. Queste sfumature possono variare a seconda della provenienza del latte (mucca, capra, asina, ecc.) e del processo di lavorazione. 

Le principali note olfattive del latte includono:

  • Lattoni: Composti chimici responsabili delle note cremose e leggermente dolci che ricordano il cocco e la crema.
  • Acidi grassi: Questi contribuiscono a un fondo leggermente burroso, che può avere anche una componente lievemente animale o muschiata.
  • Lattosio: Lo zucchero naturale presente nel latte, che offre una dolcezza leggera e naturale, arricchendo il profilo olfattivo di sfumature morbide.
La differenza olfattiva tra un odore di latte cagliato e un odore di latte non cagliato è dovuta principalmente ai composti volatili presenti in ogni caso.

latte cagliato

Odore: acido, pungente, a volte sgradevole

C. volatili: acido lattico, diacetyl, composti solforati

Ad esempio Lait Concentré di Chabaud, Lalao di Zeromolecole, Latte Freddo di Hilde Soliani, Matin Calin di Comptoir Sud Pacifique.

latte non cagliato

Odore: leggermente dolce, cremoso, latteo

Composti volatili: aldeidi, chetoni, lattoni, esteri

Ad esempio Blanche Bête di Les Liquides Imaginaires, Milk di Commodity Perfume, Bianco Latte di Giardini di Toscana, Palo Santo di Carner Barcelona.

Perché succede questo?

Il processo di cagliatura provoca la rottura delle proteine del latte, liberando composti volatili che non sono presenti nel latte non cagliato. Questi composti, come l’acido lattico e il diacetyl, conferiscono al latte cagliato il suo caratteristico odore acido e pungente.

Oltre ai composti volatili, l’odore del latte cagliato può essere influenzato anche da altri fattori, come il tipo di latte utilizzato (ad esempio, latte vaccino, latte di capra), la temperatura di cagliatura e il tempo di cagliatura.

Ma qual è il profumo al latte migliore? uno realistico oppure uno evocativo?

Dipende da cosa ti piace: quanto è bella la diversità!

In generale, il latte cagliato ha un odore più forte e complesso rispetto al latte non cagliato. 

Alcune persone trovano l’odore del latte cagliato gradevole, mentre altre lo trovano sgradevole.

Non esiste un profumo migliore. Non ti fidare di chi dice il contrario e cerca di decidere tutto col tuo naso.

Io ad esempio impazzisco per Crema di Latte di Hilde Soliani: il primo profumo che già nel lontano 2012 riesce ad integrare vividamente la nota cagliata di latte, ammorbidendola però tra sentori dolci e vanigliati. Una perfetta via di mezzo che riesce a integrare tutta la tridimensionalità del latte realistico, senza però mai risultare eccessivamente acida, pungente o solforosa.

I nostri suggerimenti lattei

Più che profumi che sanno di latte, di cui già ti abbiamo parlato, abbiamo scelto tre fragranze che sono capaci di evocarne la morbidezza, pur non volendone fare una ricostruzione didascalica.

375x500.56088

Yawahada di J-Scent

Ispirato alla Casa delle Belle Addormentate di Y, Kawabata, Yawahada usa un delicato accordo latte non gourmand per evocare il sentore della pelle nuda e bianca di una splendida fanciulla.

375x500.72365

Cow di Zoologist

l’accordo latte di Cow è etereo e delicato e serve soltanto da legante invisibile per lo sfondo di odori puliti e gentili di fiori di prato e fieno sui quali emerge una mela verde croccante e succosa.

375x500.54905

Gaya di Anfas

Un latte cremoso dove galleggia un mango denso e squillante. Dolciumi, liquirizia ed echi orientaleggianti per una fragranza che si distacca dalla tradizione araba innovando con un gourmand sui generis.

Latteo oppure lattonico?

Leggo ovunque, in giro per i forum, gente in cerca di profumi “lattonici”.
Partiamo dicendo che i termini “latteo” e “lattonico” non sono intercambiabili.
Ma Facciamo un po’ di chiarezza.

LATTEO: Indica una sensazione olfattiva che richiama direttamente il latte e i suoi derivati più familiari, come panna, burro o latte caldo. Le note lattee sono morbide, cremosamente dolci, accoglienti e comfortanti. Non ci sono accenni aldeidati o acidi, ma piuttosto una dolcezza semplice e calda, come una tazza di latte o una crema vellutata.

LATTONICO: Deriva dai lattoni, composti chimici che offrono un ventaglio olfattivo preciso ma ampio e piuttosto complessoLe note lattoniche possono includere diversi sentori:

  • Cremoso/burroso: spesso associato a sentori lattiginosi, burrosi, o di cocco.
  • Fruttato: alcuni lattoni (come il γ-decalattone) possono anche aggiungere un tocco fruttato, spesso vellutato e caldo, simile alla pesca o all’albicocca.
  • Aldeidato: alcune sfumature lattoniche possono avere toni freschi e puliti, che ricordano gli aldeidi, donando una sensazione quasi saponosa o lucida.
  • Cagliato/fermentato: i lattoni possono anche evocare il profilo acidulo e fermentato del latte cagliato o dello yogurt, con una sfumatura più pungente o “formaggiosa”, che può rendere la fragranza meno dolce e più particolare, quasi al limite del rancido.
  • Mentolato: Gli aromi simili al mentolo sono legati a lattoni specifici presenti nei vini, come i lattoni p-mentano. Questi composti, presenti naturalmente nell’olio di menta piperita, compaiono anche nei vini rossi, contribuendo agli aromi di menta e cocco.

Fonti

  • Se mastichi un po’ di inglese ti suggerisco di dare una letta La bellissima digressione di ScentXplorer . Se non mastichi l’inglese fai tradurre da google e ciao.
  • Per i brevissimi cenni all’antichità puoi consultare i bro Plinio il Vecchio (Naturalis Historia) e Avicenna (Canon of Medicine)
  •  Per anni e piramidi controlli incrociati tra ricordi, amici, esperti più o meno rompicoglioni ed i soliti fragrantica, basenotes e parfumo
  • Burr, Chandler. The Perfect Scent: A Year Inside the Perfume Industry in Paris and New York. Henry Holt and Co. New York, 2008.
  • Turin, Luca, e Tania Sanchez. Perfumes: The Guide. Penguin Books. Londra, 2018.
  • Steffen Arctander. Perfume and Flavor Materials of Natural Origin. Allured Publishing Corporation. Carol Stream, 1960.
  • Jessica Schuett, P. Schieberle. Quantitation of Nine Lactones in Dairy Cream by Stable Isotope Dilution Assays Based on Novel Syntheses of Carbon-13-Labeled γ-Lactones and Deuterium-Labeled δ-Lactones in Combination with Comprehensive Two-Dimensional Gas Chromatography with Time-of-Flight Mass Spectrometry. 20 nov 2017
  • Magali Picard, G. De Revel, S. Marchand. First identification of three p-menthane lactones and their potential precursor, menthofuran, in red wines. 15 feb 2017

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *